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IMPRESA
MOLINI AMORUSO: UNA STORIA DI GRANO TENERO
31 Marzo 2022
1965
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Tra i molini storici di Puglia con uno sguardo rivolto al futuro. Con la terza generazione si punta all'estero e non solo. Ne parliamo con Flavio Amoruso, responsabile commerciale per l'estero.


Come nasce Molini Amoruso?

Molini Amoruso nasce nel lontano 1958 da un'idea di mio nonno Nicola e dei suoi fratelli Vincenzo e Leonardo. Loro avevano un deposito nello storico “Piano delle Fosse” di Cerignola. Lì avevano un mulinetto con cui maccavano il grano per poi venderlo. A quei tempi lo trasportavano con il carretto, impresa non facile, trattandosi di sacchi molti pesanti, da un quintale. Siamo stati tra i primi in Puglia ad avere questa idea.

In molti non sanno del Piano delle Fosse.

Sì, si tratta di un luogo unico e in cui affondano le radici della tradizione granaria di Capitanata. Il Piano delle Fosse è stato riconosciuto come bene culturale e storico della nostra regione, tanto da essere sottoposto a vincolo paesaggistico dalla Soprintendenza. Si tratta dell'unico esemplare rimasto visibile di conservazione del grano. La nostra storia nasce qui.

Il primo passo avanti?

L'evoluzione avviene nel 1967 con la costruzione di un nuovo impianto in una zona, quella dell'attuale Scuola Agraria, all'epoca totalmente periferica. Siamo partiti da una capacità produttiva di 200 quintali sino ad arrivare agli attuali 3mila al giorno. Tutto questo grazie al grande lavoro operato dalla seconda generazione, da mio papà Vincenzo e dai miei zii.

Parlaci del tuo papà?

Mio padre Vincenzo è stato molto importante per noi ed è tutt'ora un punto di riferimento importante per l'azienda. Lui, assieme a miei zii, ci ha trasmesso i valori della serietà, del lavoro e della dedizione. È grazie a loro se oggi siamo così.

Tu, invece, come hai fatto a passare dal tennis ai molini?

Sì, un bel cambiamento (sorride ndr)! Senza false modestie, ero una promessa importante del tennis italiano, poi ho dovuto abbandonare la potenziale carriera a causa di una serie di infortuni. L'ho fatto con grande rammarico, ma dopo la laurea in Giurisprudenza, mi sono subito catapultato in azienda.

Come ti sei avvicinato all'azienda?

Ho iniziato col mio papà che mi ha insegnato e spronato tanto. Mi sono subito appassionato. Sento in me un grande senso di responsabilità e l'onore di rappresentare la terza generazione. Spero di portarla avanti al meglio assieme a mio fratello e ai miei cugini.

Oggi chi è la tua spalla oggi in azienda?

Sicuramente mio fratello Luca! Lui si occupa, come me, dell'area commerciale. In realtà, cerchiamo di seguire ogni passaggio aziendale, responsabilizzando, nel contempo, i nostri collaboratori. La nostra realtà si basa molto sul principio di fiducia.

Chi non ha seguito il vostro percorso aziendale, è stato vostro fratello Nicola.

Sì, a differenza mia e di mio fratello maggiore Luca, Nicola ha fatto grandi cose nel mondo del calcio (20 anni di serie A). Lui ci ha regalato davvero grandi soddisfazioni ed emozioni. Oggi vive a Milano ed è un giocatore professionista di padel.

Veniamo al dunque: cosa producete nello specifico?

Ci occupiamo principalmente di trasformazione di grano tenero, è il nostro core business. Produciamo anche semola senza trascurare le farine da kilo. Con l'avvento della terza generazione abbiamo introdotto una trentina di nuovi prodotti sul mercato: dalla linea di macinati in pietra sino a giungere a quelle ai cereali, al segale, al farro etc..

Solo Italia o anche estero?

Prima di spingere oltre l'Italia i nostri prodotti, la terza generazione che oggi rappresento, ha voluto innovarsi. Abbiamo rinnovato il nostro brand, il nostro packaging, il nostro sito internet ufficiale, introducendo, come detto in precedenza, nuove linee di prodotti che potessero spingerci verso mercati diversi, così da poter competere con i molini di ultima generazione. Un esempio sono le nostre nuove miscele per pizza, che ci stanno permettendo di approdare sui mercati spagnoli, inglesi e francesi. In Italia, invece, lavoriamo naturalmente in tutta Puglia, coprendo quasi tutto il centro-sud.

Approfondiamo il vostro mercato estero.

Abbiamo cominciato in Spagna, alle Canarie. Qui nasce il nostro nuovo progetto di miscele per pizza. Arrivato lì, con il nostro tecnico, abbiamo effettuato le nostre dimostrazioni che, per fortuna, hanno riscosso grande successo. Oggi, sul quel mercato, ci sta andando molto bene.

Che tipo di azienda siete?

Siamo un'azienda familiare nonostante la stessa si sia abbastanza estesa sul mercato. Io, mio fratello Luca, i miei cugini e i miei zii, ci dividiamo i compiti. Abbiamo poi tante piattaforme e collaboratori, con i quali si è creato negli anni un rapporto di famiglia.

Chi ti senti di ringraziare?

Ringrazio nonno Nicola e i suoi fratelli. Spero siano fieri del lavoro che stiamo facendo. Ringrazio naturalmente anche mio papà e i miei zii, che non vorremmo mai deludere. Credo di aver avuto una grande fortuna nella vita.

Diciamocelo, non è un momento facile per il mondo del grano.

Il momento attuale è particolarmente delicato. L'aumento spropositato del costo delle materie prime o la carenza delle stesse è drammatico. La guerra ci ha messo del suo, con il blocco delle esportazioni e non solo di Russia e Ucraina. A questo si aggiungono i costi di energia e gas.

Cosa c'è OLTRE?

OLTRE c'è un piccolo grande sogno: la costruzione di un nuovo molino nella zona industriale di Cerignola. Abbiamo già acquisito il terreno perché vogliamo rendere sempre più moderna e all'avanguardia la nostra azienda, automatizzando il nostro processo produttivo, conservando però le modalità di lavoro tradizionali che ci hanno consentito di arrivare fino a questo punto. I tempi sono duri ma cercheremo, nel più breve tempo possibile, di coronare questo sogno.

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